Spesso sovrapposta all’anca a scatto, la borsite trocanterica è invece un patologia infiammatoria, frequente negli adulti, che colpisce il trocantere, ovvero la protuberanza ossea a lato della coscia dove si manifesta il dolore. Proprio il dolore in questa regione, spesso, è all’origine di errata diagnosi: infatti, la sede in cui compare il dolore, che si accentua nel sonno, di frequente è confuso con una patologia della colonna lombare o artrosi dell’anca , anziché la borsite trocanterica.
Cause
La borsite trocanterica può colpire chiunque anche se alcune persone presentano fattori che ne aumentano il rischio. Infatti, la borsite è relativamente frequente nei runner e nei ciclisti, a causa di stress ripetitivo (overuse). Posture errate, errata deambulazione per presenza di artrosi di anca o di ginocchio, ma anche per scoliosi dorso-lombare, sono spesso associate alla comparsa dell’infiammazione, così come possono esserne una causa anche patologie reumatiche, esiti di interventi chirurgici al femore o protesici, oltre alla presenza speroni ossei o depositi di calcio sul trocantere.
Sintomi
Il dolore è il principale sintomo dell’infiammazione della borsa del trocantere. Si manifesta:
- nella parte più alta della coscia, lateralmente (regione trocanterica)
- nel sonno, e si accentua prima se si dorme sul lato affetto dall’infiammazione, poi anche se non si appoggia su quel lato
- nella regione postero-laterale, quando si effettua un movimento di extrarotazione (rotazione verso l’esterno) dell’anca
Il dolore in regione trocanterica può essere presente in molte patologie dell’anca, quali:
- il conflitto femoro acetabolare clicca qui per saperne di più>
- la rottura del labbro acetabolare clicca qui per saperne di più>
- la condromatosi clicca qui per saperne di più>
- la meralgia parestesica clicca qui per saperne di più>
Diagnosi
Se esiste il sospetto che si possa trattare di una delle patologie descritte sopra, l’ortopedico procederà con tutti gli accertamenti, prima di esprimere una diagnosi definitiva di borsite trocanterica.
La diagnosi richiede:
- visita ortopedica specialistica
- esami diagnostici (se richiesti dal chirurgo ortopedico): Rx, ecografia, Risonanza magnetica
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Trattamento
Trattamento non chirurgico (conservativo)
Il trattamento iniziale per la borsite trocanterica è sempre conservativo.L’approccio conservativo prevede diverse azioni contemporanee di trattamento per gestire l’infiammazione:
- Correzione transitoria della dismetria, se presente, con un rialzo.
- Dieta per perdita di peso controllata (nelle donne, la borsite si presenta spesso dopo aumento di peso).
- Modificare le attività (stili di vita) per evitare quelle che peggiorano i sintomi.
- Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), su prescrizione medica, per alleviare i sintomi e contribuire a risolvere l’infiammazione.
- In fase acuta, quando necessario, può essere d’aiuto l’uso di un bastone da passeggio o stampelle, per una settimana o più.
- Fisioterapia personalizzata sul singolo caso. L’ortopedico normalmente prescrive esercizi di correzione posturale e della deambulazione, stretching della fascia lata ed esercizi di potenziamento degli abduttori dell’anca. La borsite trova giovamento anche con tecniche di massaggio trasverso profondo e con terapia fisica (laser, tecar, sorazon, onde d’urto, etc)
- Infiltrazione di steroidi per alleviare il dolore. Questo è un trattamento semplice ed efficace che deve essere sempre eseguito da un medico esperto che conosca anche i rischi di tali procedura, la effettui sotto controllo ecografico o scopia per essere sicuri di infiltrare la regione esatta.
Trattamento chirurgico
L’intervento chirurgico è raramente necessario nel trattamento della borsite trocanterica “isolata”. Nel caso il chirurgo ne valutasse la necessità, esistono vari tipi di trattamento chirurgico per la rimozione della borsa trocanterica:
- trattamento classico (a cielo aperto)
- trattamento endoscopico (a cielo chiuso). Tra i vantaggi di questa metodica:
– minore invasività
– migliore coagulazione, con limitato rischio di recidiva
– possibilità di non sezionare la fascia lata, se non coesiste anca a scatto
Entrambi i tipi di interventi chirurgici possono essere eseguiti in day hospital, prevedono il posizionamento di catetere di drenaggio che viene lasciato per qualche ora dopo l’intervento. Dopo la rimozione del catetere di drenaggio, il paziente è in grado di tornare a casa; il recupero è completo ma molto più rapido e meno doloroso quando l’intervento è eseguito con tecnica endoscopica.