Tecnica orientale molto antica e praticata in Occidente da più di un secolo, lo Yoga far bene anche in caso di artrosi dell’anca. Praticare Yoga può aiutare a ridurre il dolore da artrosi e allo stesso tempo aumentare la mobilità dell’articolazione grazie al potenziamento della resistenza dei muscoli, oltre che agire positivamente sull’umore e la psiche di chi soffre di questa patologia.
«È un’attività che può dare un grosso beneficio alle persone – spiega il dottor Nicola Santori, direttore di Anca Surgical Center -. Nella mia esperienza, infatti, ho visto molti pazienti che unendo lo Yoga e le terapie infiltrative con acido ialuronico o cellule mesenchimali, antinfiammatori, e integratori, sono riusciti a controllare per molti anni la progressione dell’artrosi, avendo una qualità di vita più che buona, e quindi ritardare l’intervento di protesi. L’insieme di queste terapie è efficace perché, grazie allo Yoga, il movimento controllato garantisce un beneficio non indifferente per la cartilagine danneggiata a causa di ragioni biomeccaniche, genetiche, infiammatorie, traumatiche o da sforzi sportivi eccessivi, ma anche per un’alimentazione non adeguata».
Yoga sì, ma quale?
Esistono moltissimi tipi di yoga, ma quello più indicato per i pazienti che soffrono di artrosi dell’anca è il tipo Iyengar. «Questa tecnica, a differenza di altre leggermente più energiche – continua il dott. Nicola Santori – è relativamente recente e basata sullo studio della meccanica delle articolazioni e del movimento, specie in caso di articolazioni danneggiate. Questo metodo è stato oggetto degli studi dell’Università del Maryland (USA) e dall’americana John Hopkins Medicine, che hanno evidenziato come lo Iyengar sia un approccio che considera tutte le difficoltà del paziente con artrosi, dal sedersi all’alzarsi.
Infatti, le tecniche sono pensate per una persona non giovane, che soffre di dolore alle articolazioni e prevede esercizi che possano essere svolti anche da seduti, alternati a tecniche di respirazione che prendono in considerazione anche gli arti superiori, esercizi di stretching eseguiti con gentilezza senza torsioni per migliorare l’estensione dell’articolazione, utilizzo di blocchi come punti di appoggio per evitare alla persona delle posizioni troppo forzate e dolorose per le articolazioni.
Questi blocchi possono essere regolati per lavorare con la massima comodità, ma possono servire anche per riposarsi tra un esercizio e l’altro, per sedersi, per evitare la flessione eccessiva della articolazione sia del ginocchio che dell’anca. Inoltre, questo approccio prevede un aumento progressivo dell’intensità, che viene regolato man mano dall’istruttore se ritiene che l’articolazione non ne soffra. È fondamentale ricordarsi di lavorare in assenza di dolore ed evitare le torsioni forzate che possono aggravare i sintomi dell’artrosi».
Avvertenze
Pur essendo un’attività benefica per le articolazioni, lo Yoga va praticato solo se l’ortopedico ha valutato che l’articolazione non rischi di essere sottoposta a sforzi eccessivi, specie se l’artrosi si trova ad uno stato relativamente avanzato. Inoltre, è un’attività che va svolta sempre sotto l’osservazione di un istruttore esperto che conosca la situazione articolare del paziente, il grado di mobilità articolare, l’entità del dolore.